LETTERA APERTA AL SINDACO: ROMPA L’ASSORDANTE SILENZIO …

montaggio2LETTERA APERTA AL SINDACO E ALL’AMM.NE DI MESSINA:

        ROMPA L’ASSORDANTE SILENZIO SU STU TIRONE E … ALTRO.

“CAMBIAMO LA CITTA’ DAL BASSO”, MA SI INTERLOQUISCA CON LA CITTA’.

Come è stato pubblicato sulla stampa nei giorni scorsi, l’Autorità di Vigilanza per i Contratti Pubblici (AVCP) ha inviato all’Amm.ne di Messina ed altri, gli esiti della chiusura d’istruttoria relativa alle anomalie che INARSIND aveva segnalato in merito alle procedure adottate dalla STU TIRONE per l’affidamento dei servizi di ingegneria delle opere pubbliche (finanziate con fondi pubblici). La segnalazione di INARSIND era del 2012, la gestazione dell’AVCP è stata lenta ma … alla fine è arrivata.

Cogliamo subito l’occasione per ribadire che non siamo mai stati contro la STU, come abbiamo già affermato in tutti i nostri documenti (reperibili sul nostro sito web) dal 2010 in poi:

La STU, nell’accezione normativa, può costituire un buono strumento di intervento, …. Tuttavia è necessario porre rimedio raddrizzando il tiro, abbandonando presunzioni e arroganze, violazioni e forzature procedurali, facendo in modo che il gigantismo della proposta lasci il posto ad una attenta misurata ed equilibrata ipotesi progettuale, ponendosi entro confini normativi e procedurali definiti… In tal senso è necessario compiere un deciso passo avanti … : si mettano in campo, ognuno per la propria parte, atti concreti che comincino a far camminare la STU percorrendo le vie indicate, assicurando lo sviluppo diffuso e rassicurando la comunità.

Oggi, a distanza di 12 anni dal bando, di 10 anni dalla convenzione stipulata tra il Comune e la Società STU TIRONE, con l’intervenuta istruttoria dell’AVCP, è opportuno che la città e l’Amministrazione ne traccino un bilancio.

Gli inesistenti risultati tangibili per la città conducono a ritenere che la Società di Trasformazione Urbana “Il Tirone”, sia un evidente fallimento della forzata architettura del procedimento, e sia ormai una sorta di macchina del tempo inceppata che, in condizioni evidenti di mutamento economico, finanziario, imprenditoriale e politico della città, cerca ostinatamente di tenere in vita un processo in cui tutti i singoli ingranaggi appaiono aggrovigliati, inattuali, forse anche irregolari e soprattutto ormai fuori tempo massimo.

Questa procedura senza risultati, che ha prodotto solo discutibili piani industriali, ha attraversato tre amministrazioni politiche, due commissariamenti, varie crisi societarie e fallimenti, due aste deserte per la vendita delle quote di maggioranza, vincoli preordinati all’esproprio decaduti , bilanci societari respinti dal nuovo Cda e non per ultimo esprime un’idea di città e di uso intensivo del suolo avidamente centrata sulle massime volumetrie e sulle performances di un mercato immobiliare invece in evidente crisi. Il tempo delle attese e delle modifiche al progetto è finito, siamo dinanzi ad un quadro complessivo frantumato in mille pezzi difficilmente riattacabili.

Per paradosso, la nuova Amm.ne della città che prima chiedeva chiarezza nel senso, nel merito e nel metodo della Stu Tirone- attraverso le parole di suoi esponenti di rilievo, allora semplici voci della società civile – oggi ha smarrito la chiarezza e, peggio ancora, non si assume la responsabilità del ruolo: SEMPLICEMENTE NON DECIDE. Il Sindaco Accorinti, il Vicesindaco Signorino e l’Assessore De Cola si limitano genericamente a dire che non vogliono quel progetto: ma quale progetto vogliono, con quali procedure lo vogliono fare, come intendono riparare al danno che riguarda le lese regole del libero mercato?

Un tale tanto generico quanto irresponsabile comportamento istituzionale relativo alla STU, conduce a ritenere che l’Amm.ne voglia collocarsi in quell’area incomprensibile ed incerta che si adatta a tutte le soluzioni presenti o future, SENZA SCEGLIERE.

MA INARSIND INSISTE, E CHIEDIAMO all’Amm.ne: cosa pensa di fare per il destino di quella parte di città e di quella società partecipata? Qual’ è il percorso di modifica fattibile e lineare, quali atti, quali indirizzi e con quali varianti e passaggi amministrativi e progettuali intende operare? Che mandato ha avuto il neo nominato Presidente del CdA della STU? Su che linee d’indirizzo deve muoversi? Quale è la posizione dell’Amm.ne in merito alla istruttoria della AVCP e alle anomalie procedurali evidenziate? CHIEDIAMO CHE SI PASSI DAGLI ENUNCIATI GENERICI A CHIAREZZA DI SCELTE E DI PROCEDURE DA ADOTTARE, PER RADDRIZZARE, se ancora possibile questo procedimento caotico e con accertate anomalie.

INARSIND aveva posto (già nel 2010) tali questioni anche alla precedente Amm.ne. L’allora Assessore Scoglio aveva per iscritto perentoriamente affermato che tutte le procedure erano regolari. Ma alla luce della conclusa istruttoria dell’AVCP proprio nel merito delle anomalie segnalate da INARSIND, COSA SI VUOLE FARE?

INARSIND incalza l’Amm.ne, da oltre nove mesi, chiedendo un incontro per affrontare queste e altre questioni, chiedono cioè di interloquire sulle politiche di sviluppo della città, dal nuovo piano regolatore alla STU Tirone, dall’innovazione tecnologica degli uffici agli standard di efficienza della pubblica amministrazione, ecc. CHIEDONO UN CAMBIO DI MARCIA IN TERMINI DI PARTECIPAZIONE, DI SCELTE, EFFICIENZA, ORGANIZZAZIONE E QUALITÀ DEI SERVIZI.

UNICA RISPOSTA: L’ASSORDANTE SILENZIO!

Cogliamo altresì l’occasione per riprendere, sinteticamente e a titolo meramente esemplificativo, ciò che abbiamo già posto con le numerose note inviate e inesitate, in riferimento al solo Dipartimento Edilizia Privata (che dovrebbe seguire la principale attività economica della città) e all’efficienza, organizzazione e qualità dei servizi dello stesso Dipartimento, ove invece tutte le decisioni prese conducono ad un depotenziamento, con ricadute negative sulla qualità complessiva dei servizi e ovviamente, su un intero settore già in profonda crisi:

       Le inefficienze dell’ufficio ZPS;

       Il groviglio procedurale relativo alla revisione degli oneri concessori (errori di terminazione, non corretto iter amm.vo);

       La precarietà fisica della nuova sede del Dipartimento, con uffici non accoglienti né per il personale né per l’utenza, con visibili carenze di sicurezza degli ambienti del lavoro e inaccettabili barriere architettoniche. Troviamo davvero emblematico che proprio l’Ente preposto al rispetto delle regole ne disattenda nei fatti quelle più elementari.

       La mancata estensione dell’innovativo sistema informatizzato di presentazione dei progetti e delle pratiche (Urbamid) all’intera macchina del dipartimento; anzi recentemente sono intervenute direttive in merito, che si traducono in un arretramento organizzativo e procedurale.

       La mancata possibilità di utilizzo del S.I.T (sistema informativo territoriale comunale), strumento che in varie città ha determinato un supporto logistico alla e-governace, qui a Messina, rimane ancora un misterioso spazio, già implementato ma non pubblico e di cui non si conosce nulla.

       La mancata nomina dei consulenti esterni per la redazione del PRG, malgrado l’avviso pubblico risalga a qualche mese addietro.

L’innovazione organizzativa deve passare anche dalla cura e dallo sviluppo del sito web del Comune e del Dipartimento in particolare. I siti web della PA in tutte le città contribuiscono alla trasparenza e all’informazione sussidiaria agli utenti, mentre a Messina sono ritenuti da sempre inutili appendici statiche, non implementate e con imbarazzanti repertori informativi fermi a datazioni di vari anni prima. L’innalzamento degli standard di efficienza degli uffici e dei servizi comunali è la RIVOLUZIONE DELLA NORMALITÀ che chiediamo e vogliamo.

L’innovazione delle scelte politiche, anche in materia di urbanistica, deve passare attraverso la partecipazione e l’interlocuzione attiva con le associazioni delle categorie interessate (professionisti, imprenditori, ecc.). NON SI PUO’, in modo miope e approssimativo, ritenere che la partecipazione si esaurisca nell’istituito PICO (Piano Regolatore Condiviso) o nella ricerca di efficaci slogan mediatici (vedi a riguardo, il sito web del Comune)? DOVE E QUANDO SI RIUSCIRA’ a DISCUTERE, p. esempio, di RIUSO E RIGENERAZIONE URBANA?

“CAMBIAMO LA CITTA’ DAL BASSO”, MA SI INTERLOQUISCA CON LA CITTA’.

NEL FRATTEMPO … ATTENDIAMO RISPOSTE!!!

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