NUOVO DECRETO ANTIFRODI – INARSIND: SUL BONUS EDILIZIA SÌ A SEVERI CONTROLLI ANTIFRODE, NO A INUTILI INASPRIMENTI DELLE PENE

Sul nuovo decreto antifrodi, che prevede la carcerazione da due a cinque anni per il tecnico che espone informazioni non corrette inarsind: sul bonus edilizia sì a severi controlli antifrode, no a inutili inasprimenti delle pene. I professionisti sono i primi a chiedere legalità e non reclamano impunità, ma l’ipotesi di condanna prevista è di gran lunga superiore a quella fissata dal Codice Penale a fronte di una norma di crescente difficoltà interpretativa.

E’ di qualche giorno fa l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un nuovo decreto anti frodi relativo ai bonus in edilizia, che prevede la carcerazione da due a cinque anni per il tecnico abilitato che nelle asseverazioni espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso, o che attesta falsamente la congruità delle spese. Su questo delicato tema interviene con una nota l’Inarsind, Associazione nazionale di rappresentanza di ingegneri e architetti liberi professionisti “Preliminarmente  – afferma l’associazione – è il caso di chiarire che questo non è un appello per reclamare impunità per un reato come quello che si consuma asseverando il falso e siamo ben consci del fatto che una falsa asseverazione di un importo soggetto ai benefici fiscali relativi ai bonus in edilizia è un danno alla collettività  e, come tale, deve essere perseguito e punito. Tuttavia non si può fare a meno di commentare che la pena prevista è di gran lunga superiore a quella prevista dall’art. 481 del Codice Penale per le false attestazioni nell’esercizio di una professione o di un altro servizio di pubblica necessità (reclusione fino ad un anno o con una multa da 51 a 516 euro), di quella prevista dall’art. 515 per il reato di frode (reclusione da sei mesi a tre anni e con multa da euro 51 a euro 1.032), persino da quella prevista dall’art. 640 per il reato di truffa se il reato è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o dell’Unione Europea (reclusione da uno a cinque anni e multa da euro 309 a euro 1.549)”.

220221 COMUNICATO STAMPA INARSIND

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