In memoria di Pino Coppola

Pino Coppola ci ha lasciati ieri. Solo qualche giorno fa ho ricevuto il suo bel volume che mi aveva inviato, in cui ha riassunto la sua esperienza professionale. Già il titolo che gli dato, Quarantacinque anni di calce e sudore, indica il carattere dell’ingegnere Pino Coppola, al quale non ha fatto difetto né la forza anche fisica né soprattutto la forza morale che occorre impegnare nella libera professione dell’ingegnere. Né è casuale che il volume si concluda riproducendo il logo del nostro sindacato InArSind. Il sindacato è stato per Pino un compagno sempre presente nella sua attività, un pensiero costante rivolto all’evolversi delle condizioni dell’esercizio della libera professione, sempre difficili per il libero professionista, con un particolare riguardo a che si affaccia per la prima volta nel mondo della libera professione.

Ho conosciuto Pino Coppola nel 1998, quando cominciai a frequentare il Consiglio Nazionale dello SNILPI, che poi diventò l’attuale InArSind. Ci fu subito un’intesa sulla visione di sindacato, intesa che poi nel tempo si è trasferita sul piano umano, trasformandosi in vera amicizia. Il che ha significato lunghe e frequenti conversazioni telefoniche, durate fino a quando le condizioni di salute gliel’hanno concesso. I nostri colloqui erano caratterizzati da considerazioni tutt’altro che convergenti, ma rispettose e corroboratrici della stima e dell’affetto reciproci che hanno caratterizzato il nostro rapporto . Erano sempre stimolanti per l’uno e per l’altro, poiché, come ha lasciato scritto Pino in chiusa del suo libro, la realtà va sempre “misurata”.

Nell’ambito della vita sindacale siamo stati spesso, anche se non sempre , insieme a sviluppare una proposta comune, tesa a ridurre, almeno, i pericoli derivanti dai tentativi della eccessiva “commercializzazione” della nostra professione. E mi è parso un segno del destino, che ieri mattina, quando l’amico Paolo mi ha comunicato la triste notizia della morte del Padre, stessi leggendo la lettera del MISE del 23 u.s. che, pur in linguaggio amministrativo, Pino avrebbe gradito a conferma un concetto tanto caro a lui:  “la peculiare tutela del cliente, che contraddistingue la prestazione professionale”.

Caro amico Pino, le battaglie sindacali che hai fatto, come vedi, valevano la pena di essere fatte. Questa certezza e la tua presenza che ci resta leniscono il forte dolore per il vuoto che hai lasciato.

Pietro Berna

Firenze, 09-01-2017.

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