Studi di Settore – Un errore di metodo?

Gli studi di settore sono stati introdotti per regolare il rapporto fiscale fra il contribuente e il fisco. Gli attuali Studi di Settore e la congruità del contribuente fanno sorridere, basati su una irrealtà non più valida.
Irrealtà perché gli Studi di Settore non descrivono la realtà in quanto frutto di un errore di metodo. Indirettamente, lo ha confermato lo stesso Dott. Varriale, Dirigente per gli Studi di Settore per conto dell’Agenzia delle Entrate, anche in occasione dell’ultima riunione degli Esperti della Commissione Tecnica del febbraio u.s.. Vi era in discussione ed approvazione la revisione dello studio di settore per gli studi di architettura, che ha visto il mio voto contrario insieme a quello dell’architetto Mirizzi, rappresentante del CNA. Il Dott. Varriale lamentava proprio il fatto che mentre gli Studi di Settore per il settore produttivo sono a posto, secondo il suo giudizio, non altrettanto poteva dirsi per le professioni ed in particolare per quelle tecniche, poiché, gli Studi di settore attuali non descrivono in modo soddisfacente l’effettivo svolgersi della professione.
I confronti si fanno fra grandezze commensurabili. Gli Studi di Settore confrontano, ad oggi, un contribuente ideale con il contribuente reale. In altre parole, è un confronto ideologico fra gran-dezze incommensurabili.
La prossima puntata si svolgerà entro il 31 marzo p.v. Vi terremo informati.

Pietro Berna

Author

inarsind