Mozione finale congresso di Udine

Pubblichiamo la mozione approvata all’unanimità alla conclusione dei lavori del V° Congresso Inarsind


V Congresso Nazionale INARSIND

Libera professione al bivio: professionista singolo o imprenditore associato?

Tavagnacco (UD), 18 – 19 giugno 2010

MOZIONE CONGRESSUALE

Gli Architetti ed Ingegneri Liberi Professionisti aderenti al sindacato InArSind, riunitisi a Udine per il V Congresso Nazionale per dibattere sul tema “Libera professione al bivio: professionista singola o imprenditore associato?”

ALL’UNANIMITA’

Ritengono la categoria una risorsa imprescindibile della realtà economica e sociale del paese, riaffermandone il ruolo strategico ed economico che ha espresso e può continuare ad esprimere nell’interesse della collettività

Sottolineano che Libero Professionista è colui che esercita in forma autonoma o associata una attività intellettuale e che l’esercizio della professione è caratterizzato dall’autonomia, dalla trasparenza e dalla responsabilità personale, in qualunque forma organizzativa essa sia svolta

Constatano  che è in atto un processo di ridimensionamento dell’attività libero professionale dovuto al momento di crisi economica e al mancato  riconoscimento da parte delle istituzioni del ruolo sociale e culturale della categoria che ha comportato:

–          la drastica  diminuzione degli incarichi;

–          ulteriori difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani professionisti;

–          l’affidamento degli incarichi professionali senza riferimento ad alcun parametro tariffario;

–          una concorrenza impropria e insostenibile  per la libera professione soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione e delle Università;

–          la difficoltà, in assenza di un quadro normativo adeguato, di uscire dalle realtà “micro professionali” esistenti;

CHIEDONO

  1. che nell’ambito della riforma delle professioni in itinere venga confermato e rafforzato il ruolo di rappresentanza sindacale a difesa  degli interessi dei Liberi Professionisti  lasciando agli  Ordini la funzione di  garanti della qualità professionale nei confronti della collettività
  2. che la riforma delle professioni preveda ed espliciti il riconoscimento del ruolo sociale degli Architetti e degli Ingegneri Liberi Professionisti;
  3. una riforma del welfare che preveda il supporto alle libere professioni al pari di altre organizzazioni economiche e favorisca un ingresso qualificato dei giovani nella libera professione;
  4. nuove norme atte a sostenere l’aggregazione delle strutture professionali individuali;
  5. che la riforma degli studi universitari riguardanti le professioni tecniche sia rispettosa del livello professionale richiesto dalla società eliminando immediatamente l’attuale percorso a Y (3+2) e riportando i titoli rispettivamente a “diploma” per i corsi  di tre anni e laurea solo per i corsi di cinque anni;
  6. un immediato intervento degli Ordini di concento con i Sindacati dei liberi professionisti  sull’individuazione di parametri qualitativi di riferimento per la stesura delle parcelle, nell’interesse della qualità delle future opere da realizzare;
  7. di eliminare ogni sperequazione fiscale che penalizza i Liberi Professionisti rispetto ad  altri soggetti economici che intervengono nell’ambito delle attività tecnico professionali;
  8. un impegno affinché sia garantita la maggiore coesione possibile tra le Organizzazioni Sindacali della categoria.

Udine, lì 19 giugno 2010

Author

inarsind