Di seguito l’intervento dell’ing. Corrado Kropp in rappresentanza INARSIND
Buonasera, considero un mio privilegio portare i saluti di InArSind agli Organizzatori, ai Relatori e a tutti i Partecipanti al Convegno ANTEC di oggi, unitamente ai miei personali ringraziamenti per l’invito a partecipare. L’Associazione Inarsind è la prima Associazione Nazionale di intesa sindacale di Architetti ed Ingegneri liberi professionisti in Italia.
Le Associazioni ANTEC ed InArSind sono ambedue aderenti a ConfProfessioni che, a sua volta, è la principale associazione di rappresentanza dei liberi professionisti italiani, operante a livello sia nazionale che internazionale.
Vorrei aggiungere alcune mie personali considerazioni in materia di energia e ambiente nella presente fase di produzione e utilizzazione. Seguo da tempo gli argomenti di energia e ambiente sia in ENEA, in qualità di responsabile dell’impiantistica energetica sperimentale che, da libero professionista, in qualità di Esperto in Gestione dell’Energia, nei Settori Civile e Industriale.
Ricorderei che l’attuale politica energetica dell’Unione Europea trova ispirazione, come esplicitamente dichiarato nel 2015, su cinque obiettivi principali, cioè:
– Diversificare le fonti energetiche nell’ambito della Unione Europa, garantendo la sicurezza energetica attraverso la solidarietà e la cooperazione tra i paesi dell’UE;
– Garantire il funzionamento di un mercato interno dell’energia pienamente integrato, che consenta il libero flusso dell’energia all’interno dell’Unione Europea (EU) mediante infrastrutture adeguate e senza ostacoli tecnici o normativi;
– Migliorare l’efficienza energetica e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, ridurre le emissioni e stimolare l’occupazione e la crescita;
– Decarbonizzare l’economia e passare ad un’economia a basse emissioni di carbonio, in linea con l’accordo di Parigi;
– Promuovere la ricerca riguardo alle tecnologie energetiche pulite e a basse emissioni di carbonio e dare priorità alla ricerca e all’innovazione per guidare la transizione energetica e migliorare la competitività.
Come noto la politica energetica dell’Unione Europea (EU) si estrinseca tramite l’emissione di specifiche direttive del Consiglio dell’Unione europea e del Parlamento europeo, che vengono in seguito recepite dallo Stato membro per diventare leggi nell’ambito nazionale. Il DLgvo n. 199 e il DLgvo n. 210 entrambi emessi l’8 Nov. 2021, ad esempio sono considerati di primaria rilevanza per l’inserimento delle Comunità Energetiche Rinnovabili nel contesto della legislazione nazionale.
Nel recente passato queste attività legislative hanno richiesto importanti impegni da parte dei liberi professionisti del settore tecnico, sia in termini di risorse economiche e sia in tempo dedicato, al fine di trarne utilmente occasioni lavorative da queste potenziali opportunità.
I liberi professionisti tecnici dell’ambito dell’energia e ambiente, per operare fattivamente hanno avuto e hanno la necessità di tener presente la normativa nazionale di recepimento dalle direttive europee, oltre all’insieme delle applicabili norme UNI CEI ISO e altre applicabili. Oltre all’impegno di risorse economiche e di crescita culturale, si trovano spesso costretti a ricercare qualificazioni personali, come ad esempio la certificazione EGE, cioè di Esperto in Gestione dell’Energia, che richiede la dimostrazione di una valida preparazione e a competenze tecniche, delle solide basi in materie ambientali, economico-finanziarie, di gestione progettuale e aziendale, oltre che di comunicazione. Anche l’azione delle Società operanti nell’ambito energia e ambiente, di particolare interesse per i liberi professionisti, in quanto potenziali soggetti di commesse di attività di consulenza e di supporto tecnico, ha subito notevoli cambiamenti a seguito dell’attività legislativa in materia, ad esempio nell’adeguamento gestionale della struttura operativa. Un particolare esempio sono le ESCo, le Energy Service Company, cioè società che forniscono interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa tramite contratti EPC, Energy Performance Contract nei confronti del cliente finale.
Nel recente passato lo Stato, per dare impulso concreto all’azione delle politiche energetiche ed ambientali dell’Unione Europea, sulla base dei Decreti Legislativi nazionali di recepimento delle direttive europee stesse, ha messo in atto tutta una serie di meccanismi statali di incentivazione, di tipo economici e finanziari, che sono oggi regolati da ARERA, che è appunto l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente e di seguito gestite dal GSE, cioè il Gestore dei Servizi Energetici. Altre istituzioni presenti e che fanno parte integrante del Gruppo GSE e che svolgono specifiche funzioni sono il GME, Gestore dei Mercati Energetici, l’RSE, per la Ricerca del Sistema Energetico e l’AU, Acquirente Unico. A questi scopi l’ENEA, da tempo opera con le sue attività di Agenzia in Energia e Ambiente e con le sue attività di Ricerca e Sviluppo, volte a favore dell’utente generico. Questi meccanismi di incentivazione, supporto e sostegno riguardano tutto un insieme di numerosi soggetti, vecchi e nuovi.
I liberi professionisti che operano nell’ambito dell’energia e ambiente, devono necessariamente tener conto degli attori presenti in questo particolare mercato, per le opportunità che possono presentarsi nello sviluppo delle loro specifiche attività produttive. Questi attori vengono comunemente elencati su cinque gruppi principali.
Il primo gruppo è quello rappresentato dai Produttori di energia elettrica o dell’estrazione del gas naturale. Nell’Unione Europea le fonti di energia elettrica sono il nucleare, le rinnovabili e le fonti fossili. I produttori si occupano della loro vendita attraverso infrastrutture.
Il secondo gruppo di attori riguarda i Gestori delle Reti, quali i gasdotti e le reti elettriche. La loro attività è assolutamente indispensabile al regolare funzionamento del mercato e soggetta al controllo dall’autorità di regolamentazione. Al gruppo vengono associati i Trasportatori, che gestiscono reti energetiche di grandi dimensioni e i Distributori, che gestiscono reti di piccole reti per le imprese e le abitazioni. Al gruppo vengono associati gli Operatori di Stoccaggio e gli Impianti di liquefazione e rigassificazione del gas.
Altro attore da tenere in considerazione è il Mercato all’Ingrosso, distante dal consumo finale con volumi di vettori energetici molto importanti. Alla categoria si associano, oltre ai suddetti Produttori, anche i Trader, per le operazioni di acquisto e vendita, ed i Broker, intermediari per facilitare le transazioni.
Il Mercato al dettaglio è invece il luogo dove interagiscono i Fornitori, i Grossisti e i Consumatori. I fornitori attingono al mercato all’ingrosso e stipulano contratti con i consumatori finali di gas ed elettricità. Al Mercato al dettaglio sono associati i Consumatori, quali i privati, le imprese e le fabbriche e gli enti pubblici (Stato, Regioni, Comuni e Municipi). Al gruppo appartengono i Centri di Acquisto di consumatori raggruppati per negoziare i prezzi all’ingrosso dei fornitori.
Il Legislatore è sicuramente attore importante nell’ambito dell’energia e ambiente ed è rappresentato dall’autorità di regolamentazione che in Italia è, come detto, l’ARERA, Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, che impone le tariffe per le attività regolate e sorveglia la regolarità del funzionamento dei mercati all’ingrosso e al dettaglio.
I liberi professionisti che operano nell’ambito dell’energia e ambiente, hanno trovato in passato opportunità partecipando a diversi contesti di aggregazione delle risorse umane, tecniche ed economiche, quali il Patto dei Sindaci e il PPP, Partenariato Pubblico Privato. Dovrebbero essere presenti nella categoria le sensibilità e le competenze tecniche in ambito energia e ambiente ma anche di economia e finanza, di gestione progettuale e di comunicazione sociale, per poter offrire un sostanziale contributo allo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, recentemente introdotte nella legislazione nazionale e che si introducono negli attori operanti nell’ambito energia e ambiente. La definizione data dal Gestore del Sistema Energetico (GSE) è: “una Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, condividendola.
L’istituzione delle CER è motivata dalla circostanza che si sta vivendo un momento cruciale nella transizione energetica cioè al passaggio dall’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili alla produzione di energia da fonti rinnovabili. La transizione richiede una significativa accelerazione che potrebbe essere ottenuta con il coinvolgimento di un ampio pubblico di persone fisiche e giuridiche, opportunamente incentivate. Questa iniziativa è considerata parte integrante negli specifici obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ricorderei ancora una volta che i già mensionati DLgvo n. 199 e il DLgvo n. 210, sono considerati di primaria rilevanza per l’inserimento delle “Comunità Energetiche Rinnovabili” nel contesto della legislazione nazionale. La legislazione relativa alle CER è direttamente connessa sia con la direttiva “rinnovabili” (2018/2001/UE, la cosiddetta RED II) e sia con la direttiva “mercato” (2019/944/UE, o IEM) che, a loro volta, hanno introdotto nel quadro giuridico comunitario importanti novità per quanto riguarda le comunità energetiche stesse. Di particolare interesse sono i meccanismi di incentivazione e i limiti di produzione e di esercizio delle CER, che sono obiettivi contenuti in un nuovo decreto di prossima emissione, il cui testo è al momento all’esame presso l’Unione Europea.