La proposta di legge sull’equo compenso, già licenziata dalla Camera dei Deputati ed attualmente all’esame del Senato, ha il merito di avere acceso la luce sulla paradossale condizione per la quale i liberi professionisti faticano a vedersi riconoscere una remunerazione proporzionata alla qualità e quantità della prestazione resa.
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Purtroppo, il testo licenziato dalla Camera, presenta ancora elementi di criticità così rilevanti che le Associazioni Sindacali dell’Area Tecnica di CONFPROFESSIONI – ALA, ANTEC, Asso Ingegneri, Fidaf, INARSIND, SINGEOP, in totale sintonia con quanto ancora recentemente affermato dal Presidente di CONFPROFESSIONI Gaetano Stella, chiedono modifiche al testo che “invece di costituire un deterrente per i committenti forti, finisce per colpire i professionisti attraverso un regime sanzionatorio ancor più penalizzante per gli iscritti agli ordini professionali”.