DELITTO PERFETTO

Molti di Voi ricorderanno un capolavoro del grande regista inglese Alfred Hitchcock, “Delitto perfetto”, nel quale un individuo senza scrupoli (Ray Milland) decide di sopprimere la moglie (Grace Kelly) con un piano che sembra perfetto e non solo non ottiene il risultato sperato, ma viene scoperto ed arrestato. Questo nella finzione cinematografica.

Nella nostra realtà stiamo assistendo ad un altro spettacolo: quello nel quale non un individuo, ma uno Stato consente comportamenti e pone  in essere una serie di provvedimenti, attraverso i quali un’intera categoria produttiva, gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti Italiani, viene lentamente annientata. Vediamo brevemente come si sta consumando questo annichilimento.

Nel nostro Paese vige uno strano sistema, per il quale i limiti alle attività di ciascuno sono piuttosto aleatori ; se ne possono svolgere più di una, anche se è di tutta evidenza  che i risultati, che ne conseguono, non sono adeguati alle attese di chi deve fruirne.

Ingegneri ed Architetti docenti nelle Scuole Medie Superiori o nei nostri Atenei, che dovrebbero avere come scopo precipuo l’insegnamento delle loro discipline , con l’obiettivo di trasmettere agli allievi conoscenze tecniche adeguate, per consentirgli di esprimere al meglio le loro capacità nell’esercizio lavorativo, spesso svolgono anche l’ attività professionale ad ogni livello, acquisendo spazi molto significativi a detrimento di chi la esercita in modo  esclusivo.

Del tutto analogo il comportamento di Tecnici Dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, per i quali, spesso, è palese la posizione di vantaggio nell’acquisizione degli incarichi. La loro applicazione, nella programmazione e nel controllo delle Opere Pubbliche, dovrebbe comportare un impegno esclusivo, in favore del buon risultato per la Collettività. Vige invece anche un sistema di incentivi interni,  che toglie ulteriori spazi professionali esterni, in danno dei Liberi Professionisti.

E nell’ambito delle Opere Pubbliche, con la Legge 109/94 (Merloni) ed il Regolamento sui LL.PP., era iniziata l’era delle gare per l’acquisizione degli incarichi.  Con la Legge 248/06 (Bersani), quindi con l’abolizione dei minimi tariffari, assistiamo oggi ad un  vero e proprio mercato, nel senso deteriore del termine: lentamente, ma inesorabilmente, si è pervenuti all’attuale situazione, che non esitiamo a definire ben oltre il limite della decenza, con Colleghi che, se vogliono cercare di mantenere in vita i loro Studi, sono costretti ad applicare riduzioni sino al sessanta/settanta per cento, ma anche oltre.

Ci chiediamo quale sia lo scopo di tale atteggiamento punitivo. In un articolo di poco più di un anno fa, il Direttore del “Corriere della Sera”, con riferimento ai Liberi Professionisti, sosteneva che “bisogna riconoscerne la dignità, la funzione sociale, l’insostituibile ruolo civico“. Ma ora siamo di fronte ad una questione di sopravvivenza.

In un momento di grave difficoltà del nostro sistema economico vediamo che si è tentato di porre in atto provvedimenti per incentivare i consumi, per poter favorire la ripresa produttiva e con essa l’occupazione. Nel nostro caso avviene l’esatto contrario: ci viene imposto di svolgere le nostre attività a compenso zero.

Sembra che siamo una realtà avulsa dal sistema produttivo di questo Paese : sosteneva ancora il Direttore del “Corriere della Sera”,  che i Liberi Professionisti “sono spesso trattati male”, “guardati con sospetto” dalle Banche e con “ammortizzatori inesistenti”, ed aveva perfettamente ragione.

I Liberi Professionisti vengono assimilati alle Imprese, dai  Governi di ogni colore, solo quando c’è da riscuotere – vedansi IRAP e detrazioni sui redditi -, ma diventano altro quando c’è da fornire loro qualche ausilio per poter esercitare al meglio le loro attività – finanziamenti, agevolazioni, dilazioni creditizie, ammortizzatori sociali e così via -. Le concessioni, se non anche elargizioni, vengono riservate alle Banche, alle Industrie, alle grandi Aziende ed ai loro occupati o disoccupati, mai e poi mai alle Libere Professioni  ed ai dipendenti degli Studi Professionali, evidentemente ” figli di un Dio minore”.

E così, gli Ingegneri ed Architetti che svolgono attività autonoma si trovano con fatturati in caduta verticale ed il sistema economico con migliaia di posti di lavoro persi ed a rischio. Certo, non si vedono occupazioni di sedi ferroviarie e stradali, picchetti all’ingresso dei cantieri o altri gesti eclatanti. Ma  la situazione è divenuta veramente insopportabile.

Eccolo il “delitto perfetto”, si sta realizzando. Qualcuno ricorderà che in quell’opera cinematografica l’omicidio doveva essere compiuto materialmente da una terza persona. Anche nel nostro film ci sono i mandatari e credo che ciascuno di noi possa bene identificarli.

Vorrei chiudere con un invito: se condividete il disagio, per non dire la sofferenza nel proseguire un’attività, divenuta tanto difficilmente sostenibile, scrivete sul sito di Inarsind, fatevi sentire. L’aggregazione è l’unica strada percorribile per tentare di uscire da questa situazione ed “arrestare”, nel senso di fermare, il mandante.

Ing. Francesco Basso

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