Emergenze climatiche e cantieri: Inarsind chiede un protocollo unico nazionale per tutelare salute e contratti

Inarsind interviene nel dibattito sulle nuove misure per la protezione dei lavoratori esposti a condizioni climatiche estreme, proponendo l’adozione di un protocollo unico nazionale che garantisca uniformità, sicurezza e certezza nei cantieri edili e stradali.

La richiesta, inviata formalmente al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e alla ministra del Lavoro Marina Calderone, prende le mosse dalle Linee di indirizzo emanate dalla Conferenza delle Regioni il 19 giugno 2025, seguite da una serie di ordinanze regionali con indicazioni differenti e, in alcuni casi, ancora assenti.


Sicurezza sì, ma con regole chiare e valide ovunque

Inarsind – sindacato nazionale di architetti e ingegneri liberi professionisti – condivide la necessità di tutelare la salute dei lavoratori nei periodi di stress termico elevato ma sottolinea la confusione generata da disposizioni eterogenee e non coordinate.

«È urgente predisporre un protocollo unitario – si legge nella nota firmata dal presidente Carmelo Russo e dal segretario nazionale Marco Becucci – che valga per tutto il territorio nazionale e che tenga conto non solo del caldo estremo, ma anche di altri eventi climatici critici come gelo, temporali, grandine o piogge abbondanti.»

Impatti concreti su lavori pubblici e appalti

La riflessione di Inarsind va oltre il tema della sicurezza e tocca anche gli aspetti contrattuali e organizzativi delle attività nei cantieri. In particolare, il sindacato evidenzia alcune criticità operative:

  • La necessità di indicazioni ufficiali, affidabili e condivise, per evitare spostamenti inutili di personale e contenziosi tra imprese e stazioni appaltanti;

  • L’uso di piattaforme web come Worklimate, utile ma da potenziare con informazioni localizzate e tempestive;

  • La necessità che i fermi cantiere per emergenze climatiche vengano formalmente conteggiati nei tempi contrattuali, con procedure trasparenti e verificabili;

  • Il rischio di aumento dei costi dovuti al prolungamento dei noli o alla permanenza di attrezzature in cantiere, con ricadute economiche sui soggetti coinvolti.


Il ruolo dei direttori lavori e dei coordinatori per la sicurezza

In prima linea nella gestione di queste situazioni ci sono spesso architetti e ingegneri, nelle funzioni di direttori dei lavori e coordinatori per la sicurezza nei cantieri. Per questo Inarsind chiede un chiarimento puntuale dei ruoli e delle responsabilità, anche alla luce del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023).


Una proposta costruttiva, nell’interesse collettivo

Inarsind si pone come interlocutore tecnico-istituzionale, con la volontà di favorire soluzioni praticabili, che tutelino la salute dei lavoratori, garantiscano la regolarità dei contratti pubblici e valorizzino il ruolo delle figure tecniche coinvolte nella direzione dei cantieri.

La proposta è ora al vaglio dei ministeri competenti.

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Author

Gennaro Del Core, addetto stampa