Legge di bilancio 2025, bonus edilizi e ricadute sul comparto

Dopo la firma del presidente Mattarella la Legge di Bilancio 2025 è arrivata alla Camera dei Deputati e, a meno di alcune modifiche non sostanziali, ridimensiona non poco i bonus edilizi.

I tempi del 110% sono un ricordo, si ritorna al 50%, ma solo per le prime case e per il momento soltanto per il 2025, per il prossimo anno è previsto un ulteriore riduzione al 36%, senza tenere in considerazione quanto deciderà il Governo sull’accesso alle detrazioni in relazione alle fasce di reddito. Nessun ritorno allo sconto in fattura né tantomeno alla cessione dei crediti, strumenti che, nei fatti, hanno reso le misure più efficaci, sebbene, lo comprendiamo, con una ridondanza sui conti pubblici.

Inarsind si interroga sulle inevitabili conseguenze che questa inversione di tendenza può avere sul comparto edile. Superbonus e PNRR in questi anni hanno dato una considerevole spinta in avanti e hanno incentivato molti professionisti, ingegneri e architetti, a riorganizzarsi e investire per la crescita dei propri studi.

Bisogna ancora una volta reinventarsi, i ritardi e le procedure del PNRR e lo stop ai bonus, determineranno una battuta d’arresto e, ancora una volta, il nostro settore risentirà della mancanza di una visione a lungo termine. Progettazione green ed efficientamento energetico sono le scommesse del futuro, ma senza una politica di incentivazione reale, considerato il patrimonio edilizio vetusto del nostro Paese, è davvero difficoltoso pensare al raggiungimento degli obiettivi europei.

E’ pertanto necessario che vi sia presto un’inversione di tendenza, altrimenti è verosimile che ci sia una contrazione e un ridimensionamento dell’intero comparto rendendo vani gli sforzi dei professionisti che in questi anni hanno investito sulla propria attività nel tentativo di diventare più competitivi, cercando di accorciare il divario con i colleghi del resto d’Europa.

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Ufficio stampa