News dal territorio, InArSind Cuneo pone una riflessione sulla corretta informazione in relazione alla libera professione
“Quei liberi professionisti non sono liberi professionisti”
La varietà di situazioni fiscali e previdenziali all’interno dello stesso settore lavorativo ingenerano sistemi differenti difficilmente controllabili e spesso difficilmente comprensibili dall’opinione pubblica
In relazione ai recenti fatti che coinvolgono esponenti pubblici, a vari livelli e diversa estrazione partitica, per aver beneficiato degli aiuti erogati dall’INPS e affrettatamente classificati, dall’informazione giornalistica, quali liberi professionisti, raccogliamo le considerazioni del Presidente Inarsind Cuneo, Dott. Arch. Ing. Danilo Picca, che insieme a tutto il Consiglio Direttivo della Sezione, è preoccupato per le difficoltà che i liberi professionisti incontrano nel farsi percepire correttamente dall’opinione pubblica.
Il Presidente Inarsind Cuneo, Dott. Arch. Ing. Danilo Picca, tiene a sottolineare le distorsioni che ancora una volta i liberi professionisti vivono “Si sta nuovamente facendo confusione fra veri liberi professionisti iscritti alle casse private e chi invece non fa solamente la libera professione, ma ha un doppio lavoro, ed è iscritto in Gestione Separata INPS. Ripensando alle settimane di lockdown, forse, avremmo dovuto informare di più sui limiti imposti ai liberi professionisti iscritti alle casse private, limiti del tutto assenti agli iscritti, in qualche forma, ad INPS. Il risultato è che oggi, per l’opinione pubblica, sembra che siamo stati noi liberi professionisti a prendere soldi a pioggia senza limiti e controlli: i soliti liberi professionisti truffaldini. E’ vero esattamente il contrario.”
Serve fare chiarezza – ribadisce Danilo Picca – sulle differenze all’interno dello stesso settore fra i diversi operatori economici (liberi professionisti iscritti alle casse private, alla Gestione Separata con doppio lavoro, Società di Ingegneria, etc…), riscontrando le forti difficoltà di comprensione sia da parte dell’opinione pubblica sia da parte di chi dovrebbe informare e recepire le richieste, il tutto a causa di una complessità normativa, tutta italiana, che complica di molto le cose.
Rilanciamo a livello nazionale il post della Sezione di Cuneo che invita ad una riflessione oggettiva sul tema:
“INARSIND CUNEO RENDE NOTA UN’INFORMAZIONE GRATUITA, MA MOLTO IMPORTANTE.
I liberi professionisti iscritti alle casse private hanno avuto per decreto un limite di reddito per la richiesta del sussidio di sostegno per Covid 19.
Il problema sono gli iscritti INPS e Gestione Separata INPS che non hanno avuto questo limite.
Senza voler determinare con assoluta sicurezza che non possano esserci stati abusi, è comunque fuori luogo ed illogico associare gli aiuti ai liberi professionisti con gli abusi dei parlamentari resi noti in queste ore, soprattutto considerandoli a pioggia.
I liberi professionisti iscritti alle casse private hanno dovuto dichiarare e dimostrare di rientrare in certi parametri e limiti di reddito assolutamente non richiesti e non contemplati per gli iscritti INPS e Gestione Separata INPS.”