Le ragioni di un no

Inarsind, dopo aver preso parte alla Manifestazione dei Professionisti Italiani per l’equo compenso, tenutasi a Roma lo scorso 13 maggio, ha deciso di non prendere parte alla Conferenza Programmatica indetta dal gruppo promotore, nel frattempo costituitosi in Comitato Permanente #NoiProfessionisti, che si terrà oggi 8 luglio a Roma, a cui è stato invitato.

La partecipazione alla manifestazione del 13 maggio è nata dalla consapevolezza di non poter mancare l’occasione di scendere in piazza per manifestare la difficoltà in cui versano i professionisti dall’epoca delle “bersaniane lenzuolate”, momento dal quale pare a nessuno sia più importato verificare la qualità delle prestazioni  professionali purchè potessero essere pagate il meno possibile quasi fossero un orpello tra l’idea di realizzare un opera ed la sua realizzazione, elemento che ha portato a picco la dignità ed i redditi dei liberi professionisti (reddito medio Inarcassa 2016 € 24.564, circa -37% rispetto al 2007).

Inarsind ha deciso di esserci per reclamare l’importante ruolo che architetti ed ingegneri liberi professionisti hanno nel dare un servizio della collettività, nei cui confronti vogliono potersi porre con la massima professionalità, fornendo servizi che rispettino requisiti chiari e definiti, garantendo alla Committenza contenuti precisi e verificabili, e per questo adeguatamente compensati.

Diverso è però dare vita, da parte di singoli Ordini Professionali Provinciali ad un Comitato preposto a portare avanti un’azione in materia di equo compenso. Anzitutto appare improprio il ruolo che gli Ordini Professionali assumono di rappresentanza di un interessere di categoria, agendo poi – di fatto – in contrasto con il Ministero stesso di cui sono emanazione responsabile dell’emanazione delle tariffe professionali.

Non si tratta di voler vantare diritti di primogenitura ma di necessità di chiarezza, l’equo compenso ed il riconoscimento della qualità delle prestazioni professionali sono LA battaglia di tutti i liberi professionisti, ogni risultato raggiunto in questo senso farà il bene del singolo collega e della collettività, ciascuno deve però fare la propria parte secondo il ruolo che riveste: le associazioni di categoria a difesa di un corretto compenso dei professionisti (che operano correttamente) e gli Ordini professionali vigilando piuttosto sulla correttezza dell’operato e la qualità delle prestazioni, giacchè questo è il ruolo loro affidato per legge.

E proprio perchè il tema è di interesse fondamentale e generale è opportuno non farne una battaglia di pochi ma un piano unitario che coinvolga tutti i soggetti presenti a livello nazionale, ciascuno secondo il ruolo che gli è proprio per legge o per Statuto, ed in quest’ottica Inarsind resta disponibile, come sempre, ad un confronto aperto con tutte le Istituzioni ed Associazioni sui temi che interessano la libera professione di architetto ed ingegnere.

Per queste ragioni Inarsind, pur condividendo l’importanza di una forte azione in sostegno della dignità della professione – elemento fondante della propria azione sindacale, non ha inteso legittimare con la propria partecipazione l’azione del neoformato Comitato.

 

IL PRESIDENTE

(Dott. Ing. Michela Diracca)

 

Comunicato_ Le ragioni di un no_INARSIND

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inarsind