Istituito il premio per la libera professione

Tre le categorie e un premio alla carriera intitolato a Giancarlo de Carlo
Le tre sezioni sono:
– Opera realizzata di nuova costruzione
– Opera realizzata di riqualificazione edilizia
– Opera realizzata o solo progetto proposto da un giovane professionista
Il premio alla carriera sarà assegnato ad un libero professionista che negli anni si sia distinto nel corso della sua attività per qualità delle opere realizzate, per la loro utilità in campo sociale e per l’attività culturale svolta. Il premio è intitolato a Giancarlo De Carlo, illustre Ingegnere ed Architetto scomparso nel 2005.
Al momento è In corso di stesura il regolamento

Giancarlo De Carlo nasce a Genova il 12 dicembre 1919 da padre Tunisino di origini siciliane e madre Cilena di origini piemontesi. Vive la sua infanzia tra Genova e Livorno. Da Genova, si trasferisce nel 1930 con i nonni paterni a Tunisi, dove frequenta la scuola media ed il liceo, venendo così a conoscere da vicino la cultura francese ed araba. Tornato in Italia nel 1937 si iscrive al Politecnico d’Ingegneria di Milano. Si laurea nel 1943 iscrivendosi in Architettura il giorno successivo alla laurea.
A causa della guerra però interrompe gli studi che riprenderà solo nel 1948 trasferendosi alla Facoltà di Architettura di Venezia, dove si laurea l’anno successivo.
L’avvio dell’attività professionale di De Carlo risale all’inizio degli anni ’50, con la collaborazione destinata a lunga durata con Carlo Bo e la città di Urbino.
Tra il 1952 ed il 1960 è membro del C.I.A.M.
Nel 1954 fa parte della redazione di “Casabella Continuità”, diretta da Ernesto Rogers, alla quale collabora fino al 1956, quando si dimette per dissensi sulla linea della rivista.
Nel 1955 organizza la Mostra dell’Urbanistica per la X Triennale di Milano, insieme a Ludovico Quaroni e Carlo Doglio.
Nel 1959, al Convegno dei CIAM di Otterlo, che ne segna la fine, presenta il progetto di Matera del 1954. Si forma il Team X, che pretende un nuovo tipo di architettura, che si adatti meglio alle condizioni sociali e ambientali locali. Viene duramente attaccato e accusato di non essere “moderno” dalla maggioranza dei partecipanti.
Dal 1961 al 1965 partecipa ai lavori del Piano Intercomunale Milanese (PIM). Nel 1964, dopo sei anni di elaborazione, viene presentato il Piano Regolatore di Urbino.
Nel 1965 G. De Carlo inizia la collana Struttura e forma urbana del Saggiatore ed il progetto del campus e delle strutture della nuova Università di Urbino.
Nel 1968 pubblica La piramide rovesciata. Partecipa alla Giunta della XIV Triennale di Milano (Triennale del Grande Numero), e invita tra gli altri Aldo Van Eyck, gli Smithson, Hugh Hardy, gli Archigram, Saul Bass, Georgy Kepes, Georges Candilis, Shadrac Woods. La mostra viene occupata il giorno dell’inaugurazione: nessuno ha potuto vederla. Nel 1976 fonda l’ILAUD, International Laboratory of Architecture & Urban Design, un laboratorio internazionale di architettura e disegno urbano, basato sui principi del Team X, che si svolge ogni estate in Italia .
I temi trattati dall’ILAUD sono anche quelli dell’elaborazione teorica di G. De Carlo: la partecipazione, il riuso, la lettura del contesto e la progettazione tentativa come strumenti di conoscenza e trasformazione. Temi affrontati e diffusi anche dalla rivista “Spazio e Società”, che l’architetto italiano dirige dal 1978 al 2000, anno di chiusura.
Negli anni ’80 inizia un periodo di intensa ricerca. E’ nominato cittadino onorario di Urbino nel 1989 e nel 1994, a trent’anni di distanza dal primo, redige il nuovo Piano regolatore della città.
Nel 2000 si associano allo studio gli architetti Monica Mazzolani e Antonio Troisi, dando vita allo studio De Carlo Associati.
Dal 2000 al 2002 è Presidente dell’Accademia di San Luca e dà nuovo impulso alle attività accademiche promuovendo convegni e workshop internazionali su temi centrali del dibattito architettonico.
Tra le mostre a lui dedicate si ricordano quella del 1995 alla Triennale di Milano e la mostra del Centre Pompidou a Parigi nel 2004.
Più volte invitato nelle università di tutto il mondo per conferenze e incontri, ha ricevuto numerosi premi: il Wolf Foundation Prize nel 1988, la medaglia Fritz Schumacher nel 1990, la Royal Gold Medal nel 1993. Seguono numerosi altri riconoscimenti nazionali e internazionali, lauree honoris causa e, da ultimo, la medaglia d’oro per la cultura assegnatagli da Carlo Azeglio Ciampi.
Giancarlo De Carlo si è spento a Milano il 4 Giugno 2005.

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inarsind