Inarsind Puglia, proposta di mappatura degli edifici a Bari

Le recenti vicende che hanno interessato due edifici nella città di Bari, di cui uno crollato e l’altro sgomberato, hanno suscitato nella cittadinanza una reazione di paura concretizzatasi in una valanga di segnalazioni agli Uffici tecnici comunali e ai Vigili del Fuoco, per richiedere sopralluoghi da parte dei tecnici comunali e dei pompieri, finalizzati all’accertamento di stabilità degli edifici.

Tale comportamento, se giustificato dalla paura, non è un metodo razionale per affrontare il tema della sicurezza degli edifici. Passato il timore dei cittadini conseguenti al recente crollo, infatti, la consapevolezza di affrontare il tema della sicurezza e la percezione del rischio si potrebbero affievolire.

La domanda, quindi, è questa: cosa fare?
Inarsind Puglia propone un piano di azione che parta in primis, dal termine “consapevolezza”.

Per consapevolezza intendiamo il prendere atto e coscienza da parte del barese che gran parte del patrimonio edilizio italiano, realizzato a cavallo degli anni 50 e 70 ed in alcuni casi anche prima, ha bisogno di controlli per accertarne lo stato di conservazione e la conseguente assunzione di iniziative rivolte al suo mantenimento o demolizione e ricostruzione a tutela della pubblica incolumità.

Il cittadino deve prendere consapevolezza che qualsiasi organismo edilizio (e non) necessita di manutenzione. Invece, troppo spesso, questa viene omessa aggravandone progressivamente l’obsolescenza strutturale. E’ disposto a spendere i suoi soldi all’interno delle mura domestiche per dotare il suo appartamento delle migliori finiture ed impianti di ultima generazione, trascurando l’accantonamento di risorse economiche per i lavori condominiali.

Cosicché, vediamo spesso edifici esteriormente degradati ma che contengono al loro interno appartamenti di pregio. Invero, vengono appaltati lavori manutentivi delle facciate esterne solo quando si è costretti a mettere in sicurezza i prospetti per la presenza di rivestimenti in fase di distacco pericolosi per la caduta sui passanti. Aggirandosi per i quartieri della città, quali ad esempio il Libertà, San Pasquale o Carrassi, solo per citarne alcuni, osserviamo che gli edifici appena manutenuti sono sì belli esternamente ma potrebbero essere affetti da serie deficienze strutturali e impiantistiche che lentamente e silenziosamente progrediscono.

Paragonando un organismo edilizio al corpo umano, questo equivale ad aver fatto un intervento di chirurgia estetica per eliminare le rughe dal viso senza aver prima eseguito indagini di prevenzione medica. Interventi specifici di manutenzione straordinaria strutturale ed impiantistica, se fatti per tempo, consentirebbero di limitare il degrado e di prolungare in sicurezza la vita dell’edificio a tutto vantaggio del valore reale dell’immobile, che non può prescindere dalle condizioni manutentive strutturali ed impiantistiche del palazzo dove è inserito.

Inarsind propone, pertanto, un piano di azione al fine di creare una mappa aggiornata sul reale stato di conservazione degli edifici inseriti nel territorio comunale.
Grazie all’informatizzazione delle pratiche tecniche amministrative, può essere applicato un protocollo condiviso tra amministrazione comunale ed enti locali, sindacati e Ordini professionali, ANCE e associazioni di amministratori di condominio, per avviare un censimento e un monitoraggio del patrimonio edilizio ubicato nell’ambito territoriale di Bari.

Questa mappa risulterebbe utile per sensibilizzare i proprietari ad assumere provvedimenti a tutela della conservazione e della pubblica incolumità, per avere un quadro aggiornato sulla consistenza conservativa del patrimonio edilizio al fine delle operazioni di riqualificazione edilizia ed urbanistica.

Ing. Francesco Misceo, presidente Inarsind Puglia

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Ufficio stampa