INARSIND NON E’ SERENO! E’ FURIOSO, ARRABBIATO, SBALORDITO E INDIGNATO!

Dopo il comunicato di Inarsind intitolato: “Inarcassa e gli investimenti in società non quotate. Ovvero Arpinge, Parching, Inarcheck, Fondazione, Community e Campus Biomedico” la Presidente Arch. Paola Muratorio ha risposto tramite uno dei siti che lo aveva pubblicato.  Alcune affermazioni però meritavo delle precisazioni, per cui il Presidente Inarsind ha inviato al portale lavori pubblici il seguente testo che è stato integralmente comunicato.

Egregio Direttore so bene che non si dovrebbe rispondere ad una replica, ma la risposta al comunicato: INARCASSA E GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA NON QUOTATE, inviata dalla  Presidente Muratorio necessità di alcune precisazioni, per cui chiedo cortesemente di pubblicare il seguente testo:

INARSIND NON  E’  SERENO!  E’ FURIOSO, ARRABBIATO, SBALORDITO E INDIGNATO!

Inarsind non è, e non può essere,  sereno non solo per Inarcassa, che da ultimo è diventata oggettivamente un problema per gli “associati”, ma per la crisi economica che sta distruggendo gli  studi professionali dei liberi professionisti tecnici, per la burocrazia che ci soffoca quotidianamente, per la formazione obbligatoria che spesso giova ai soli formatori,  per l’assicurazione obbligatoria, per il POS, per la concorrenza sleale di chi ha già un lavoro, per i nostri giovani colleghi che non sanno se mai potranno realmente esercitare la libera professione né se potranno mai avere una pensione dignitosa.

Per quanto attiene la risposta della Presidente Muratorio posso affermare  con certezza che Inarsind non “si rivede” “dopo anni di quasi-silenzio” anzi è costantemente attivo e presente e lo dimostrano i comunicati che regolarmente inviamo (tre nell’ultimi 20 giorni), i nostri congressi annuali, le numerose iniziative in ambito nazionale, regionale  e provinciale. Certo, i nostri eventi non hanno la risonanza di quelli di Inarcassa, ma d’altra  parte non ci possiamo permettere né maxxi  sponsorizzazioni (no, non è un refuso:  la nostra cassa  assieme a Ferrovie dello Stato,  MasterCard e  J.P. Morgan  è  Corporate Member della  fondazione del MAXXI con tanto di  generoso contributo) né possiamo ingaggiare presentatori  del calibro di Philippe Daverio (compreso di documentario appositamente prodotto)  o di Giorgio  Albertazzi.  Tutte iniziative pagate profumatamente dalla nostra Cassa di Previdenza. Non ci possiamo permettere  neppure gesti  come quelli della Fondazione che  nel 2013 ha “donato”  n. 4 borse di studio e 10 assegni di contributo spese, per un valore complessivo di euro 38.800,00 ai propri associati per corsi fatti da  IN ARCH,  quando nell’anno precedente al bando (2012) dai bilanci risultano come proventi da aderenti e sostenitori appena 3.412 euro, tanto a pagare c’è sempre Inarcassa ovvero noi iscritti. Inarsind poi (dal 1950 quando è nato con la denominazione SNILPI) non dimentica nulla: ad essere nominato (nel 2002)  consigliere e successivamente presidente del CdA  di Inarcheck  proprio dal CdA presieduto dall’Arch. Muratorio  fu ( non tanto quanto  presidente di  Inarsind ma piuttosto  nella veste di ex presidente di Inarcassa)   l’ing. Marcello Conti che comunque lasciò la carica prima della scadenza del mandato. Va detto che l’ing. Conti è stato l’unico presidente di Inarcassa a ridurre dal 10% al 6% il contributo soggettivo e  probabilmente uno dei pochi che dopo due mandati da Presidente non si ricandidò. Per questi ed altri meriti l’ing. Marcello Conti venne eletto presidente di Inarsind restando in carica fino al 2007.

Per quanto attiene ai controlli, purtroppo da tecnici ben sappiamo che più sono numerosi meno sono individuabili  le responsabilità e di certo la stragrande maggioranza degli iscritti non ha la minima idea di come viene investito il patrimonio di Inarcassa, vuoi per un proprio disinteresse, vuoi perché trovare “fatti concreti” in un bilancio  con sette miliardi di patrimonio è impresa complessa. Desta davvero imbarazzo l’affermazione relativa alla benemerita Fondazione  “senza la quale probabilmente  non ci sarebbe neanche la ricostruzione della città della Scienza di Napoli” di cui, rassicuro la Presidente,  ad Inarsind importa molto.   A quanto ci risulta la Fondazione ha prodotto esclusivamente il bando di progettazione (il cui disciplinare, fra l’altro,  è stato oggetto di 5 segnalazioni di criticità dal Consiglio Nazionale Architetti)  e a quanto si dice elargirà 105.000 euro al netto di iva al 22% e contributi previdenziali di premi per i partecipanti e forse anche le spese per la commissione giudicatrice.  Visto che siamo tutti del mestiere: qualcuno pensa davvero che la città della Scienza di Napoli (investimento previsto di 64,7 milioni di euro) senza il bando della Fondazione non si sarebbe fatta?

Comunque anche con un contributo modesto l’azione sarebbe stata meritoria se fatta volontariamente e direttamente con i soldi degli iscritti alla Fondazione e non con i contributi dei soliti ignari iscritti ad Inarcassa. Visto che la Presidente sostiene che “ i primi controllori della Cassa sono i nostri Associati” chiederemo alla Fondazione se qualcuno ha percepito denaro per redigere  il disciplinare e da dove provengono i soldi per i premi.  Per concludere informo la Presidente Muratorio  che Inarsind  “durante le battaglie contro le gare fatte al massimo ribasso” era all’Avcp a denunciare una situazione insostenibile,  il sottoscritto poi era anche al Tribunale di Roma per essere interrogato  in merito ad una fuorviante  e pretestuosa querela, fatta da una associazione di geometri, per una video intervista rilasciata da me  al giornale “La Repubblica”, basata esclusivamente su documentazione pubblica, sul lavoro gratuito chiesto da diverse amministrazioni.    Concludo proprio sulla  questione della formazione. Pur essendo contrari all’obbligatorietà della stessa, abbiamo da subito richiesto a CNI e CNA di poterci accreditare come formatori in campo nazionale proprio per  offrire ai colleghi una formazione utile e di qualità  gratis o a costi minimi ma,  mentre abbiamo concluso l’iter con il CNA,  siamo ancora in “trattativa” con il CNI. Per  quanto riguarda l’Ordine degli Architetti di Roma, così come per quasi tutti gli Ordini degli Architetti italiani, lo stesso dà ai propri iscritti  diverse  possibilità di formazione gratuita  e quindi nessuno a Roma è costretto a sborsare  790 euro + Iva per un corso che semmai si frequenta per libera scelta.  A questo punto una domanda sorge spontanea come mai, su oltre 200 ordini di ingegneri e architetti, l’esempio riguarda proprio l’Ordine di Roma?  E la risposta istintiva è: non è forse che l’ordine degli Architetti di Roma è uno dei pochi che osa contestare l’attuale politica di Inarcassa?  Ha ragione l’architetto Muratorio la lunga campagna elettorale è proprio iniziata.

Ing. Salvo Garofalo
Presidente Inarsind

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