INARSIND AGRIGENTO CHIEDE NORME CERTE E ASCOLTO DELLE RAPPRESENTANZE

Il fermento legato ai superbonus che caratterizza, in questo periodo, tutto il comparto edile , è continuamente scandito da aggiornamenti normativi che rendono ancora più difficoltoso e farraginoso il sistema, quasi come se il Governo, non potendo più tornare sui suoi passi, per le ricadute che una marcia indietro sui bonus potrebbe avere sul mondo del lavoro e sui mercati, volesse porre degli ostacoli in modo da far recedere committenti, professionisti e imprese dal volere intraprendere un progetto così ricco di insidie sin dai primi passi, vedi le recenti novità sulle polizze professionali o sulle clausole contrattuali obbligatorie per gli appaltatori. A nulla sono valse le levate di scudi e le richieste di modifiche degli organismi di rappresentanza. L’inasprimento delle sanzioni, poi, ha completato un quadro demoralizzante non tenendo in alcuna considerazione che alle professioni tecniche sovrintende un codice deontologico e una responsabilità sociale nei confronti della comunità. La minaccia prende il posto del controllo e questo è inaccettabile. Ciò che preoccupa è, però, la difficoltà della rete delle rappresentanze ad avere confronti costruttivi. Consulte, Ordini, Associazioni, Fondazioni, non riescono ad ottenere risultati, nonostante, bisogna dirlo, un enorme sforzo e la diffusione massiccia di comunicati stampa. Sarebbe opportuno che gli attori, scriventi compresi, facessero una riflessione seria sul sistema di rappresentanza dell’area tecnica, nei confronti di nessun’altra professione è riservata tanta indifferenza da parte delle istituzioni. Il superbonus ha fatto saltare il banco, ma di certo la gestione delle semplificazioni, le resistenze all’equo compenso, non hanno mai dato segnali confortanti.

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