Per rinnovare le professioni e promuovere i professionisti iscritti agli ordini serve un Albo nuovo e utile

Con la nuova riforma degli ordinamenti e delle professioni sarà molto importante che gli Ordini, oltre a regolamentare ed occuparsi della formazione continua del professionista iscritto, siano anche in grado di fornire al pubblico un albo aggiornato e migliorato rispetto a quello attuale,  un albo moderno e congruente con la riforma che contenga le informazioni utili minime perché il proprio professionista iscritto possa essere conosciuto e contattato da tutti attraverso i moderni mezzi di comunicazione (innanzitutto dal sito internet dell’Ordine di appartenenza).

Una proposta di Marcello Parisi per rinnovare l’Albo su internet inviata oggi all’Ordine Ingegneri della provincia di Catania.

 

5 comments

  1. Concordo pienamente con la proposta dell’ing. Parisi.
    A tutt’oggi la maggior parte degli ordini professionali non riesce a promuovere il libero professionista iscritto nel proprio albo, nè tanto meno ad orientare l’eventuale utente privato nella scelta del più idoneo professionista; si vive ancora molto del passa-parola che può essere efficace nelle piccole e medie realtà lavorative dove tale mezzo trova la maggiore utilità. Tuttavia ritengo che nei grandi contesti urbani la promozione del libero professionista tramite l’ordine, cosi come proposta dall’ingegnere Parisi, abbia una valenza ancora maggiore. Si potrebbe proporre anche la suddivisione degli elenchi secondo la disciplina maggiormente trattata dal libero professionista (design, urbanistica, architettura di interni….) in modo da orientare con maggior precisione e chiarezza la scelta dell’utente. Negli anni dei social network gli ordini professionali hanno, a mio avviso, l’obbligo morale di aggiornarsi (e non solo di aggiornare).

  2. la proposta del collega è interessante in quanto permette a noi giovani di farci conoscere nel mondo del lavoro semplicemente potenziando uno strumento per altro gia esistente.
    si sa quanto sia difficile trovare lavoro con la crisi, soprattutto per noi giovai.

    1. il punto è proprio questo: valorizzare gli iscritti all’albo attraverso l’ottimizzazione dei mezzi e dei sistemi di comunicazione.
      L’albo informatico pubblicato sul sito dell’Ordine può mettere in mostra i propri iscritti come fanno i commercialisti, gli avvocati e gli stessi architetti catanesi, pur con metodi diversi.
      Utilizzare il sito internet tipo “carta stampata” per pubblicare nel 2012 il pdf di un albo aggiornato al 2009 e singolarmente i soli dati anagrafici di nascita, di laurea e d’iscrizione non è molto utile. Attualmente, non è pubblicato neppure l’indirizzo, il recapito telefonico e la PEC dell’iscritto con grandi disagi per i consumatori che cercano un ingegnere attraverso il sito internet dell’Ordine territoriale. Inoltre, dare la possibilità all’iscritto di curare attraverso un format predisposto dall’ordine uno spazio web (pur limitato) per inserire alcune note-curriculm e 3-5 schede progetto o lavori per fare vedere cosa fa il suo studio mi sembra una buona opportunità per tutti oltre che un buon servizio per gli stessi consumatori.

      1. Secondo me il problema sta anche nel fatto che gli ordini professionali si devono svecchiare: organizzare corsi e convegni non deve essere la priorità, o perlomeno potrebbe essere UNA delle tante priorità. Gli Ordini sono dei “contenitori” ed “espositori” di merce (detto brutalmente) e la merce è rappresentata dai liberi professionisti iscritti. Ed è merce preziosa, direi, dal momento che costituisce un capitale umano ed intellettuale ricco ed eterogeneo! Ed è proprio sull’eterogeneità dell’offerta che gli Ordini devono puntare. Per fare questo serve il coraggio di cambiare un pò. E la proposta di creare un book del professionista può essere la giusta strada. Non può bastare ormai soltanto il passaparola, in un mondo che è cosi globalizzato. Serve cambiare!

        1. vero che si devono svecchiare e probabilmente con la nuova riforma si devono PROFESSIONALIZZARE. L’ulteriore problema è poi che l’Ordine non è fatto solo di liberi professionisti ovvero di professionisti che lavorano investendo e rischiando sulla propria pelle e che sono probabilmente quelli (ma in rapporto a tutti gli iscritti sono minoritari !!!) che sentono realmente questa esigenza di novità e di cambiamento REALE del mercato del lavoro. Invece, con la riforma sembra quasi di essere tornati indietro, con gli iscritti all’albo professionale tutti nella stessa pentola: dipendenti e autonomi (non devono esserci limitazioni per nessuno, dice la nuova legge). Ci vuole tempo per cambiare, ma noi battiamoci.

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