Focus per il Rilancio nel settore Costruzioni: Attuabilità delle procedure Sismabonus/Ecobonus

Dal documento nazionale di Spunti per il Rilancio nel settore Costruzioni pubblicato nel precedente articolo, vediamo quali sono le proposte INARSIND per operare un vero rilancio, punto per punto, a partire dal Superbonus 110%.

Ribadisce il Presidente Nazionale INARSIND ing. Roberto Rezzola:  << Innanzitutto, è urgente rimuovere le incrostazioni delle finte “semplificazioni e procedure di snellimento” che hanno portato il sistema al collasso, affogando le attività con le carte della burocrazia >>.

Per quanto concerne le procedure agevolative del così detto Superbonus 110% in linea generale osserviamo che dette procedure faranno ricadere sui progettisti e in particolare sui professionisti asseveratori ulteriori gravami di responsabilità dal momento che non è ben definito il campo delle spese ammissibili. Infatti l’articolo 119 del DL Rilancio introduce troppe zone d’ombra che richiederanno chiarimenti se non dei decreti attuativi. Per tali motivi la tempistica attuativa non può essere così stringente (1/7/2020 – 31/12/2021) ma deve essere consentito un ragionevole tempo di progettazione degli interventi. Altra motivazione per graduare la tempistica delle agevolazioni è correlata al contemporaneo periodo di agevolazione sia per gli interventi di miglioramento/adeguamento sismico sia per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, interventi che tipicamente si realizzano sulle parti esterne dell’involucro. È evidente per gli addetti ai lavori forse non al legislatore che dapprima si realizzano gli interventi antisismici e successivamente quelli di efficientamento energetico pertanto, la contemporaneità agevolativa è un’illogica e velleitaria “opportunità” D’accordo sulla possibilità di cessione del credito anche dall’impresa esecutrice ad un ente terzo di carattere finanziario (banche, intermediari finanziari, ecc.) ma urge stabilire che il soggetto responsabile dell’intera procedura rimane il committente.

È necessario prevedere anche un chiarimento per quanto riguarda il bonus facciate che deve essere ampliato a tutte le facciate del fabbricato, comprese le corti interne e gli androni e non solo ai prospetti su strada. Si rischia di ottenere non un miglioramento del decoro urbano ma un’ulteriore “imbruttimento” generale del patrimonio edilizio, che si ricorda essere uno dei pochi asset che distingue gli italiani dagli altri cittadini dell’unione europea.

Ancora sugli interventi Sismabonus, si osserva l’inutilità dell’agevolazione per l’intero comparto delle attività artigianali e industriali. Infatti, dato che l’agevolazione è fissa ed è basata sull’unità immobiliare catastale e non, come sarebbe più logico, su parametri più coerenti con le effettive dimensioni dell’intervento, come volume o superficie in pianta, tutto il panorama dei miglioramenti sismici per gli edifici produttivi rimarrà una chimera, nonostante la popolazione attiva sia probabilisticamente più esposta per gran parte della giornata.

Infine, come progettisti non possiamo dimenticare che anche molte progettazioni “rimarranno sulla carta” ai fini dell’azione di rilancio di cui al DL ma potranno essere utili per successivi investimenti di miglioramento del patrimonio edilizio e per tale motivo dovrebbe essere prevista anche l’ammissibilità della detrazione delle sole spese tecniche anche in caso di non esecuzione dei lavori.

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