DA INARSIND SPUNTI PER IL RILANCIO NEL SETTORE COSTRUZIONI

La recente pubblicazione del Decreto Semplificazioni (DL 76/2020) recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale” apre nuovi scenari, com’era anche logico attendersi dopo il lockdown da Covid-19, una fase nella quale tutto (o quasi tutto) si è fermato in Italia.

All’approvazione del Decreto Semplificazioni, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Noi siamo stati sempre convinti di questa priorità e adesso l’abbiamo concretizzata con un decreto che finalmente semplifica, velocizza, digitalizza i procedimenti amministrativi, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti. Questa riforma è il trampolino di lancio di cui l’Italia in questo momento ha bisogno.”

Tuttavia il Decreto Semplificazioni, che dovrebbe fare da volano per il settore delle costruzioni insieme ad altri provvedimenti, rischia di diventare un “Decreto Giustificazioni” ovvero “una scorciatoia che alimenta la disparità tra soggetti concorrenti e non garantisce una reale parità di condizioni”.

Rilanciare gli investimenti nel settore delle Costruzioni attraverso un percorso di sburocratizzazione e semplificazione delle procedure legate alla progettazione, alla costruzione e alla manutenzione di qualsiasi tipologia di edificio o infrastruttura, stabilendo procedure snelle, con utilizzo di un codice e un regolamento che non necessitino di provvedimenti straordinari. Questa sarebbe l’ideale best practice attesa da Inarsind, l’Associazione di intesa sindacale che riunisce gli ingegneri e architetti liberi professionisti italiani.

“Ci permettiamo suggerire al Governo – afferma il presidente nazionale Inarsind, ing. Roberto Rezzola in un documento di approfondimento destinato, come stimolo operativo, a ConfProfessioni – di varare un vero rinnovamento con un ‘trampolino di lancio’ chiaro, semplice e comprensibile operando in modo sistematico con la riformulazione o l’applicazione di temporanee moratorie agli articolati di legge vigenti dei quali già esistono le testimonianze digitali”.

Ma oggi siamo di fronte ad una nuova fase che, purtroppo, resta ancora interlocutoria, se è vero, come è vero, che la parte più interessante della bozza del Decreto Rilancio, quella riguardante la digitalizzazioni del Paese e dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione, le Imprese, i professionisti e i cittadini, demanda la sua reale applicazione a decreti attuativi di là da venire. Invece, in tempi di Covid abbiamo potuto assistere a quanto sia rimasta indietro la P.A. nelle forme di dialogo e contatto con cittadini e utenti, ad oggi e fino al 31 luglio o forse fino al 31 dicembre tenuti lontani non solo dalla porta degli uffici, ma anche da ogni possibilità di contatto a causa della loro arretratezza digitale. Occorre quindi trovare le modalità per fare compiere alla P.A. lo straordinario sforzo per velocizzare le procedure in maniera permanente e duratura, senza “semplificare” con soluzioni estreme quali appunto quella dell’abolizione delle procedure di affidamento oggi espletate, che “rischia di diventare scorciatoie che qualcuno potrà interpretare come sistemi per non compiere i controlli, tenersi la “mano libera” e agevolare le proprie consorterie”.

Bisogna più opportunamente lavorare sulla standardizzazione della documentazione di gara e l’unificazione delle piattaforme elettroniche; e lo snellimento delle modalità di assegnazione degli incarichi.

Per approfondimenti: http://www.inarsind.org/blog/2020/07/17/4730/

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