Rifunzionalizzare le scuole nell’era pandemica: il ruolo degli ingegneri e degli architetti italiani

Nel 2020 in Europa ci siamo ritrovati improvvisamente in una nuova antropocene: l’era pandemica, iniziata per la verità l’anno prima, in un’altra parte del Mondo, con il diffondersi del virus COVID-19 letale per l’uomo. Per attenuare il propagarsi della pandemia abbiamo chiuso le scuole, le città, i luoghi di lavoro e di svago, restando a casa.

Adesso, col finire dell’emergenza dovremo ricominciare a vivere tutti insieme in un altro modo con nuove attenzioni, nuova consapevolezza, nuove regole. Le città ed i luoghi della sovracrescita urbana si scoprono improvvisamente deboli, vulnerabili, inadatti per iniziare una nuova vita da cittadini che possa garantirci protezione a questa ed altre possibili pandemie, un futuro più sicuro per l’umanità. Ripartiamo riaprendo le scuole, le chiese, le piazze, i cortili, gli uffici, le botteghe, i ristoranti, gli alberghi, le spiagge, ecc. ecc. per riprendere a vivere e a lavorare tutti insieme, in una barca più grande delle quattro mura domestiche, nell’intero pianeta.

Bisogna riprendere le nostre attività in maniera intelligente, organizzata, progettata, rinnovata. Anche il nostro modo di fare gli ingegneri e gli architetti dovrà cambiare dando idee, contributi e impulsi a questa nuova antropocene. Così ci metteremo al fianco di chi deve gestire la ripartenza nei vari luoghi, nei vari settori, per progettare la rifunzionalizzazione degli spazi, degli edifici, delle case, delle scuole, degli uffici e garantire una ripresa delle attività in maniera funzionale oltre che sicura, adatta a questo nuovo stato di cose e di essere abitanti del pianeta.

Per esempio, la scuola dovrà essere ripensata oltre che nello spazio, nell’edilizia, negli impianti, nelle attrezzature anche nel modo di funzionare, probabilmente sia in presenza dentro la scuola sia a distanza fuori dalla scuola, un funzionamento misto e flessibile, moderno, adeguatamente pensato, progettato per questa nuova era. Dentro la scuola bisognerà garantire le regole di base che abbiamo rispettato in questi giorni (sanificazione giornaliera degli ambienti, distanza minima interpersonale di un metro, lavarsi le mani frequentemente dentro la stessa aula, garantire il corretto ricambio d’aria, ecc.) e le altre che man mano scopriremo con l’incremento della conoscenza. Ma il nostro nuovo lavoro potrà essere anche quello di riprogrammare il funzionamento delle stesse scuole per svolgere la nuova didattica, al fianco dei dirigenti scolastici come già avviene con l’esperto per la sicurezza della scuola.

E allora avanti, con coraggio.

MNP

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