INARSIND: SPLIT PAYMENT I PROFESSIONISTI NON SONO UN BANCOMAT

Si avvicina la data di entrata in vigore dello “split payment” per i professionisti, già assoggettati alla ritenuta d’acconto, inserito, senza se e senza ma, nella “manovrina” nonostante le innumerevoli sollecitazioni pervenute in contrasto al provvedimento, non ultima quella di Confprofessioni.

Appare un assurdo e iniquo appesantimento della condizione di liquidità, già decisamente provata, di una categoria, quella dei liberi professionisti, che diventerà l’unica a vedersi applicata una trattenuta all’origine pari a più del 42% (considerando che l’IVA si applica all’onorario più contributo integrativo cassa).

Ridicola appare la presunta giustificazione del provvedimento come elemento di lotta all’evasione, dal momento che la fatturazione elettronica, obbligatoria ormai da più di due anni nei confronti della PA, garantisce la tracciabilità e la quantificazione, in ogni momento, di quanto dovuto al fisco dai liberi professionisti.

I più ottimisti – e quelli che vogliono sostenere che non si tratta della volontà di dare l’ennesima mazzata ad una delle categorie libere e pensanti del paese – dicono che trattasi di una partita di giro, somme che, comunque, prima o poi, vanno girate allo Stato, questo è evidente ma è altrettanto chiaro che determina una drastica riduzione della liquidità disponibile per i professionisti.

Non solo, si dimentica con troppa facilità che i professionisti, in particolare tecnici, si avvalgono per l’espletamento degli incarichi per la PA di collaborazioni e consulenze specialistiche soggette a loro volta a imposta IVA, oltre che all’utilizzo di strumenti e materiali sul cui acquisto l’IVA viene evidentemente regolarmente pagata; ciò determinerà un andare continuamente a credito nei confronti del fisco.

I professionisti si troveranno a sborsare, di tasca propria, l’IVA dovuta a collaboratori e consulenti intaccando ulteriormente la propria liquidità.

Inarsind, convinto dell’iniquità del provvedimento che determina una disparità di condizioni tra gli operatori del mercato – tutte le altre forme societarie operanti sul mercato sono soggette al solo split payment e non alla ritenuta, chiede con forza che si pervenga al ritiro del provvedimento o all’eliminazione dell’applicazione della ritenuta d’acconto.

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inarsind