LETTERA APERTA A RENZI. INARSIND: NON C’E’ RIPRESA, NE’ SVILUPPO SENZA LE LIBERE PROFESSIONI

IL SINDACATO NAZIONALE DI INGEGNERI E ARCHITETTI INVITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A FARE UN SALTO DI QUALITA’ SULLE POLITICHE PER LE PROFESSIONI: DUBBI SUL JOB ACT PER GLI AUTONOMI, MENO BUROCRAZIA, STOP AL DOPPIO LAVORO PER I DIPENDENTI PUBBLICI, RIGENERAZIONE “SMART” DEGLI EDIFICI ESISTENTI E APRIRE LE GARE AI GIOVANI

Roma, 3 febbraio 2016. Drastica riduzione della burocrazia; stop al doppio lavoro per i dipendenti pubblici; meno discrezionalità nella valutazione delle gare pubbliche; ampliare la platea dei soggetti che partecipano alle gare di servizi di architettura e di ingegneria; incentivi per le aggregazioni professionali; onorari decorosi per i Consulenti tecnici d’ufficio; tagliando alla riforma delle professioni; rigenerazione “smart” degli edifici pubblici e privati. Sono gli otto punti indicati da Inarsind, il sindacato nazionale di ingegneri e architetti, in una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per «rafforzare le libere professioni e spingere il Paese sulla strada della crescita economica e sociale accompagnati da alcune perplessità sul recente Job act per il lavoro autonomo.

Rispetto al passato, il Governo Renzi rappresenta «un’inversione di tendenza», che solo da recente ha saputo mostrare un «effettivo interesse verso le libere professioni», sottolinea Inarsind, citando la Legge di stabilità, la delega sui lavori pubblici e il Jobs Act per il lavoro autonomo. Si tratta di provvedimenti che vanno certamente nella giusta direzione, ma se l’obiettivo dichiarato è quello di «ridare fiato al grande patrimonio di capacità tecniche e conoscenze che rappresentano le libere professioni», occorre rimuovere «i vincoli strutturali che bloccano i professionisti, ancor più della stessa congiuntura economica».

Nella lettera aperta di Inarsind indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri della Giustizia, delle infrastrutture, della Semplificazione, dello Sviluppo economico e del Lavoro, il sindacato nazionale degli ingegneri e architetti non chiede bonus o leggi protettive, ma reclama «una concorrenza leale» e non «drogata» da chi già svolge un lavoro presso la pubblica amministrazione o dai docenti di ogni ordine e grado, che sottraggono ampie fette di mercato ai liberi professionisti e ne impediscono l’accesso a migliaia di giovani.

Scarica la lettera aperta al presidente del Consiglio Matteo Renzi [PDF 168kB]

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